Marcella Mencherini Arte e Volo


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Vincenzo Parma


Sono particolarmente lieto di stilare queste righe che mi offrono l’opportunità di esprimere ii mio più vivo apprezzamento per un’iniziativa destinata a promuovere l’opera pittorica di Marcella Mencherini, artista stimata, che da anni, ormai, ha indirizzato ii suo intelligente fermento creativo verso I’aeropittura. Ho aderito con entusiasmo all’invito - come sempre accade quando si tratta di diffondere la cultura aeronautica - consapevole che il linguaggio universale dell’arte è capace di espressioni efficacissime per aggregare ed accostare l’interesse della gente ai motivi ispiratori delle opere.
Quelle pittoriche di pregio, come quelle rappresentate in questo catalogo - soprattutto per chi ha fatto del volo una scelta di vita - riescono sempre a toccare nell’intimo la sensibilità individuale, a vivificare i ricordi, a suscitare e rinnovare emozioni, attraverso la coralità delle immagini e l’armonia dei colori sovente, anche, con la peculiarità di un solo particolare.
Sono gli stessi sentimenti che si provano sfogliando queste pagine nelle quali si ripropongono, con l’allegoria tipica della pittura futurista fatta di visioni dall’alto, di piani figurativi in movimento, di vortici, di pennellate decise che simboleggiano la velocità, alcune delle tappe fondamentali che hanno segnato il progresso della Forza Armata, legandone idealmente presente e passato.
Mi riferisco, tra le altre, alle crociere aeree di massa degli anni Venti e Trenta che hanno contribuito a tracciare le rotte oltre gli oceani, avvicinando i continenti e le genti; al record di durata e distanza conseguito da Ferrarin e Del Prete che volarono dall’Italia al Brasile; al sacrificio estremo dei tredici uomini della 46° Aerobrigata immolatisi a Kindu nel novembre del 1961, mentre compivano una missione umanitaria per conto dell’ONU; al Museo Storico dell’A.M., custode della tradizione e della memoria collettiva della Forza Armata, permeata di quei valori ed ideali ereditati da chi ci ha preceduto e che indirizzano oggi il nostro operato. E proprio nella simbologia delle immagini, nella singolarità dell’espressione grafica e cromatica, ognuno può anche cogliere facilmente l’impegno di uomini e donne con l’uniforme azzurra, pienamente convinti di dover dedicare le loro energie e le loro capacità non solo ai compiti istituzionali ma anche alle missioni umanitarie e di pace, che sempre più spesso qualificano il contributo portato dal nostro Paese in campo internazionale ed alleato.
Non é un caso che alcuni originali di queste opere siano stati collocati proprio nella sede del 31° Stormo dell’aeroporto di Ciampino, presso la base di Rivolto sede delle “Frecce Tricolori”, nella Casa dell’Aviatore a Roma, presso il Museo Storico A.M. ed il Museo Caproni di Trento, in luoghi, cioè, nei quali l’appartenenza alla Forza Armata, l’interesse e la passione per il volo, trovano rispondenza con realtà, fisiche e sociali, professionali e dedicate.

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